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COMUNICATO  STAMPA di FIMMG CA  Catanzaro - Franco Marino

 

COMUNICATO  STAMPA

     

Catanzaro.5 gennaio 2006

 

La  Continuità Assistenziale in Calabria : uno spreco di risorse o una risorsa sprecata !

 

- Una risorsa sprecata per il Territorio la perdita di una sola sede di guardia  ed un occasione di spreco il chiuderla (nuove spese nel riadattare e/o trovare nuove sedi e metterle sicuramente a norma , esponenziale aumento degli accessi impropri ai Pronto Soccorso degli Ospedali e nel giorno più pressanti e numerose le richieste di visite ambulatoriali e domiciliari per il Medico di Famiglia ed i Pediatri,ricorso alle strutture convenzionate e non con aggravio dei costi anche per le famiglie)

Un occasione sprecata la mancata qualificazione delle sedi,una opportunità  colpevolmente ignorata nonostante la proposta/progetto moderatamente avanzata dagli stessi operatori sanitari del settore (di FiMMG_CA ) nell’AIR Calabria 2006.

Uno spreco di risorse la mancata valorizzazione della stessa professionalità del Medico di Guardia che opera in rapporto stretto con la popolazione (1/1600/1800).

-Allargando il Territorio si scava un fossato sulla possibilità di contatto continuo con la popolazione nella ottica della vera unità e  “continuazione delle cure primarie”.

-Si mette a rischio,in definitiva, una fascia preponderante di Cittadini che hanno solo il torto,la necessità o la sfortuna di abitare in piccoli centri abitati siano essi montani,collinari o lungo la costa stretta e lunga della Calabria:  è a rischio lo stesso diritto alla uniformità delle cure per tutti i Cittadini.

Paradossalmente ci potrebbe essere un esodo massiccio di Medici verso i  pochi grossi centri della Regione ed un pendolarismo dei malati  e delle cure cosiddette dei codici bianchi con un notevole aggravio dei costi per le fasce anche più deboli della popolazione.

E’ indiscutibile il dato secondo cui in Calabria il Medico di Continuità Assistenziale è in un rapporto di prestazione / popolazione  altissimo, il più favorevole rispetto a tutte le altre Regioni italiane  (40000 visite/100.000 abitanti) e questo a fronte di un risparmio netto per ricoveri del 30 % (oggi un ricovero costa alle Aziende  € 800/1000/giorno).

Non oso neppure immaginare quello che succederebbe, se in forza di una prestazione medica solamente “difensiva”, a fronte di richieste a decine di chilometri l’una dall’altra ed in tempi strettissimi, i medici di guardia decidessero, (invertendo la attuale consolidata e responsabile logica di clinical governance delle richieste sanitarie) di inviare ai Pronto Soccorso ospedalieri, massivamente, tutte le richieste .

Forse in quel momento sarebbe netta la percezione che il 65% della gestione della continuità delle cure sul Territorio è stato ampiamente sottovalutato e disprezzata l’opera di Professionisti da sempre al servizio dei Cittadinanza.         Siamo abituati da sempre al contatto con le persone,conosciamo le loro case siano esse casolari isolati della Sila o ville accoglienti lungo le coste turistiche,sappiamo delle loro ansie e molte volte siamo presenti da soli nei posti più pericolosi a raccogliere e fronteggiare il disagio dei disagiati, lo sfogo delle persone più deboli e di quelle lasciate nella notte senza alcuna assistenza dalle strutture assistenziali o dalle stesse famiglie.

Ci piacerebbe si comprendesse che la forza e la validità del Servizio sta proprio nella sua capillare diffusione..Le regioni del Nord invidiano proprio questo al punto tale che bollano il sistema come frutto di clientelismo di offerta sanitaria a basso costo (probabilmente anche vero in qualche caso..). Ricordiamo che un Medico di guardia,anche con i notevoli aumenti ottenuti nell’ultimo ACN, non raggiunge neppure 1500 netti mensili,senza ferie o altri tipi di ristoro psicofisico: se sta male una sera non viene certamente pagato…In una sorta di  meccanismo allo sfascio,si spinge verso una nuova “migrazione”di cervelli e professionalità,senza nulla offrire in cambio in termini di accoglienza o facilitazioni per i Medici che sono costretti a sceglierla per portare lo stipendio alla propria famiglia..

Si è preferito mettere una percentuale costretta di rapporto ottimale medico/popolazione in basso depauperando un patrimonio. Si tenta di tagliare il Servizio nulla proponendo progettualmente in cambio alla popolazione,tranne che il deserto assistenziale di tutte le notti feriali,dei prefestivi e dei festivi.

Responsabilmente si era scelti la strada di accettare un aumento stipendiale nell’AIR assolutamente risibile , ma  solo nell’ottica di salvare e soprattutto di potenziare le postazioni di assistenza territoriale ed infine valorizzare la figura dei medici di CA ( o medici di guardia )

Si è giunti invece, al  più laido e tempestivo dei modi applicativi (primi in Italia) del rapporto ottimale medico/paziente,il più punitivo per gli stessi Medici in servizio attivo, che vedono quasi decuplicare il carico di lavoro, per i Medici cosiddetti “trimestrali”-precari della C.A. che vedono svanire qualsiasi possibilità di occupazione e per i Cittadini-Pazienti che vedono scemare e ridursi drasticamente la possibilità di accesso  ad una sanità umanizzata che non li consideri solamente ingabbiati in codici “colorati” di accesso e priorità di prestazione.

Il Medico di “guardia” in questi anni ha veramente svolto la vera Continuità Assistenziale delle cure in medicina generale,non ha solo tappato i buchi, come riduttivamente  qualcuno afferma, della assistenza sanitaria di base, ma  ha  integrato in piena dignità di ruolo il Medico di Famiglia,permettendogli di essere in perfetta forma durante le ore diurne. Ma  a quale prezzo ? C’è oramai una  intera categoria di Medici guardisti titolari e sostituti che aspetta il giusto turnover , profondamente “usurati” dagli anni  ( una media di 50/52 anni di età ! ) e da un lavoro “notturno” nelle peggiori condizioni di lavoro,a volte neppure degne di  un paese civile . Essi stessi imbarazzati nel dovere mostrare ai Cittadini i luoghi fatiscenti in cui continuano ad operare e le attrezzature di cui (non) sono dotati, a dispetto delle Amministrazioni che hanno fondi “distratti” in altri settori del Territorio e degli Ospedali: ci si dimostri quali sono stati gli investimenti destinati alla qualificazione di questo settore portante della sanità territoriale calabrese ? Quali sono oggi i fondi stanziati per la crescita del settore? Ci si dica dove sono i progetti di formazione continua per i Medici di Continuità Assistenziale? Per quale strana ragione un Medico di C.A. Calabrese dovrebbe essere considerato da meno del Collega Emiliano,Veneto o Toscano nel seguire i Pazienti cosiddetti “fragili” ? Ogni Politico di buon senso ed ogni Cittadino, dovrebbe avere il pudore di non lamentarsi se a volte le risposte  assistenziali dei Medici guardisti non sono adeguate alla delicatezza del ruolo. Il disagio dei Medici di Continuità Assistenziale della Calabria va ben oltre le pure e sacrosante rivendicazioni economiche di categoria. è l’espressione responsabile e viva del disagio stesso della società   calabrese

Ci auguriamo ed auguriamo alla Sanità Calabrese di prendere coscienza che ogni Sede di Continuità Assistenziale in Calabria  non è da considerare uno spreco di risorse, ma piuttosto una risorsa sprecata  ed ancora che i Politici più intelligenti aprano gli occhi su questa realtà ed abbiano capacità di ascolto per le vere esigenze dei Medici della Continuità Assistenziale nell’interesse stesso dei Cittadini .

 

                Franco Marino -Segr.Prov.le FIMMG-settore Continuità Assistenziale-  di Catanzaro

 

 

                                                                                                               

 

+ Dott. Marino  Francesco  Antonino  -via Patrioti Sambiasini,140 - 88048  Lamezia Terme  ( Cz )-

( e % 0968/ 43 33 34 – ) 337 80 72 73 – email : francescoantoninomarino@fimmg.org      

 

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